Planet Grand Award: premio alla fontana Priddy in marmo
25376
post-template-default,single,single-post,postid-25376,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-4.1,wpb-js-composer js-comp-ver-5.2,vc_responsive
planet-award-fontana-marmo-priddy

Opere che raccontano l’evoluzione della nostra realtà: premio fontana Priddy

Siamo orgogliosi del premio Planet Grand Award ricevuto dalla fontana Priddy che abbiamo realizzato, per un cliente statunitense, tra la fine dell’anno 2008 e l’inizio del 2009. Una delle tante opere che hanno caratterizzato e qualificato la nostra crescita professionale, segnando la storia del nostro laboratorio. Raccontiamo la realizzazione di questa fontana nel case history e qui sotto riportiamo la rassegna stampa del premio ricevuto.

planet-award-fontana-marmo-priddy

UN PROGETTO IN PIETRA ED ACQUA

PREMIO VINCENTE PER IL PAESAGGIO

La ricostruzione della fontana commemorativa Ashley Priddy ha ricevuto il massimo dei complimenti da un visitatore italiano.

“Bellissima”

Con un’unica parola il visitatore italiano ha confermato lo sforzo e l’energia di sette mesi di lavoro investiti da parte dello studio Lambert landscape e la sua squadra per la riprogettazione e la ricostruzione della fontana memoriale Ashley Priddy ad Holland Park, TX.
La fontana è situata in una piccola piazza circondata da strade su tutti i lati e mentre il visitatore guidava ha abbassato il finestrino ed esclamato alla squadra “bellissima”.
….
L’architetto Paul Fields, presidente e direttore di Lambert Landscape ha detto “L’architettura in città era molta classica e voleva creare qualcosa che non fosse solo classico ed in sintonia con la città ma che rappresentasse anche un’immagine per il paese”.
La fontana fu costruita nel 1987 con una pietra porosa. Una serie di continui cicli di congelamento e disgelo causò molti danni alla fontana che necessitava di costanti riparazioni. Paul Fields ha scelto la pietra d’Istria per costruire la fontana. Questa pietra calcarea non porosa è molto presente nelle facciate dei palazzi che si affacciano lungo il Canal Grande a Venezia. Fields ha spiegato “Questa pietra era utilizzata nel sedicesimo e diciassettesimo secolo, può essere scolpita bene, dura nel tempo e si abbina bene con l’architettura circostante.” Fields dice: “C’è molta architettura classica che circonda l’area tra cui una chiesa romana, punto di riferimento della città. Noi volevamo qualcosa che fosse coerente con la città e lo spazio circostante.”
La bellezza della fontana è stata esaltata da ortensie bianche e petunie. Il terreno alla base è coperto da piante tappezzanti sempreverdi che circondano la base e durano tutto l’anno. Lambert Landscape ha aggiunto anche delle architettoniche agavi all’interno di grandi vasi. La fontana si sposa bene con il contesto ma Lambert Landscape doveva superare i limiti imposti dalla lingua e dal tempo. Inviò i disegni in Italia a degli artigiani che hanno scolpito il materiale e rispedito l’opera negli Stati Uniti. L’azienda aveva solo tre mesi per la progettazione e quattro mesi per completare il progetto in modo che fosse pronto per una dedizione pasquale. Inoltre a differenza di un lavoro privato, questa fontana era un progetto pubblico. Due famiglie hanno sopportato il peso del costo per la ricostruzione. Fields doveva soddisfare un comitato di persone.
L’azienda non solo è riuscita a completare l’opera in tempo ma l’anno scorso ha anche ricevuto il premio Grand Award da PLANET (rete professionale che si occupa della cura del territorio e del paesaggio).

Immagini principali
Di notte la fontana attira i residenti della città. All’interno della base é stata incorporata l’illuminazione.
1)  Gli operai installano ortensie e petunie bianche per far esaltare l’opera in pietra Istriana
2) La maschera del leone è un simbolo di maestosità e potenza
3) I vasi classici ampliano la base della fontana per bilanciare i 40 piedi di diametro della struttura con i 18 piedi di altezza della fontana centrale

Daniel G. Jacobs, A study in stone and water, in «Landscapemanagement.net», (2009), pp.48-49 (trad. it a cura di Arte 2000)