Testa di fauno in marmo: la genialità di Michelangelo
24665
post-template-default,single,single-post,postid-24665,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-4.1,wpb-js-composer js-comp-ver-5.2,vc_responsive
michelangelo-fauno-perduto-marmo

Testa di fauno in marmo: Lorenzo de’ Medici s’innamora della genialità di Michelangelo

La Testa di fauno, figura della mitologia romana, è considerata la prima opera in marmo scolpita da Michelangelo Buonarroti in età giovanile. Fu realizzata mentre frequentava la scuola d’arte Giardino di San Marco fondata da Lorenzo de’ Medici. Ha sempre avuto un grande valore e divenne famosa per un episodio particolare che cambiò il futuro dell’artista.

 

Martello e scalpello per rompere i denti alla testa di fauno

Un giorno Michelangelo, mentre copiava un’antica testa di fauno, decise di farsi notare personalizzandola. L’originale aveva la bocca chiusa, invece lui la realizzò con la bocca aperta, mettendo in mostra denti e lingua. Lorenzo de’ Medici, arguto osservatore, colse bonariamente la sfida e gli fece notare che un vecchio satiro non poteva avere una dentatura perfetta e regolare. Michelangelo avvertì subito la provocazione, in pochi attimi con martello e scalpello ruppe i denti e trapanò la gengiva per far sembrare che un dente fosse stato cavato con l’intera radice.
Lorenzo rimase stupito e meravigliato dalla prontezza e genialità del giovane artista; decise di ospitarlo in casa e crescerlo come un figlio. Investì tempo e denaro per la sua formazione artistica, facendolo seguire dalla sua dotta corte e permettendogli di accedere al tesoro di gemme, di pietre dure e di cammei.
Michelangelo frequentò il Giardino mediceo dal 1489 al 1492, anno in cui morì Lorenzo de’ Medici.

michelangelo-fauno-perduto-marmo

Scultura in marmo: Michelangelo mentre scolpisce il fauno

Chi è il fauno?

Il fauno è una divinità della mitologia romana, protettrice della campagna, dei greggi e dei boschi. Viene raffigurato con un aspetto umano, orecchie appuntite, piedi e corna di capra, a volte anche con la coda. Più tardi nella mitologia greca inizia ad essere assimilato al Satiro: divinità minore che rappresentava la fertilità e la forza vitale della natura. Col passare degli anni perse gli attributi animali e iniziò ad essere raffigurato come essere umano barbuto.

Il furto della testa di fauno

Molte opere artistiche vennero trasferite da Firenze e nascoste nel Castello dei Conti Guidi ad Arezzo, nel Casentino, per paura dei bombardamenti. Si sperava di preservarle dai furti e dai danni causati dal conflitto. Purtroppo durante la Seconda Guerra Mondiale, molte sculture, tra cui la testa di fauno di Michelangelo, vennero trafugate da ufficiali nazisti. Le opere rubate si trovano ancora in Germania, Austria e nella ex Unione Sovietica ma della testa non è stata trovata alcuna traccia.

È rimasto un grande vuoto nella storia dell’arte!

 

Chi era Lorenzo de’ Medici?

Lorenzo de’ Medici è stato uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento. È passato alla storia con l’appellativo il Magnifico per le sue virtù a favore dello Stato. È riuscito ad accrescere l’importanza politica della città di Firenze e a valorizzare lo splendore dell’arte incentivando gli artisti a lavorare per illustri committenti. Ha impiegato la sua ricchezza personale per promuovere il bello e l’utile per la comunità facendo diventare Firenze la prima città d’arte italiana.

scultura-marmo-Lorenzo-il-Magnifico

Il giardino di San Marco

Era un prestigioso giardino di Firenze, dove Lorenzo de’ Medici fondò la prima Accademia d’arte d’Europa. Aveva installato numerose opere scultoree in marmo appartenenti alle collezioni private della sua famiglia. Lorenzo voleva permettere a giovani artisti talentuosi di studiare la storia antica e affinare la tecnica esercitandosi con le riproduzioni, sotto la sorveglianza dello scultore Bertoldo di Giovanni. Molti allievi erano stati selezionati dalla bottega di Domenico Bagordi, detto il Ghirlandaio, tra cui Francesco Granacci e successivamente anche l’amico Michelangelo. Probabilmente fu proprio Granacci a favorire l’ammissione.
Questo giardino, prima di appartenere alla dinastia medicea e diventare famoso, era un’area verde di proprietà dell’adiacente convento di San Marco.

michelangelo-fauno-perduto-marmo

Dopo la cacciata della famiglia de’ Medici venne smantellato per costruire palazzi signorili. Su un muro si trova ancora oggi una lapide commemorativa.

 

Un altro famoso aneddoto su Michelangelo è quello della Tomba di Giulio II.

Sono molti gli aneddoti su scultori e opere, noi continuiamo a raccontarli per farvi conoscere l’affascinante mondo del marmo.
Per domande o curiosità potete compilare il modulo qui sotto; ogni commento sarà uno stimolo per confrontarci e continuare la ricerca per nuovi approfondimenti.

Questo articolo contiene informazioni generali. Per domande e curiosità lascia un commento qui sotto.
Se desideri essere contattato, compila il modulo.

6 Comments
  • martina

    6 settembre 2018 at 13:31 Rispondi

    non hai idea di quante cose sto imparando, bravissimi!

    • Arte 2000

      6 settembre 2018 at 15:22 Rispondi

      Grazie Martina!! Ottimo, mi fa piacere. È davvero stimolante anche per me, ogni notizia è fonte di nuove scoperte!!

  • Bruna

    6 settembre 2018 at 14:19 Rispondi

    Grazie, molto interessante e utile a comprendere la storia dell’arte.

    • Arte 2000

      6 settembre 2018 at 15:23 Rispondi

      Grazie Bruna! La storia dell’arte è davvero un mondo infinito, non si finirà mai di scoprirlo e conoscerlo del tutto!

  • Gigi

    28 maggio 2019 at 14:21 Rispondi

    è interessantissimo

    • Arte 2000 - Paola

      28 maggio 2019 at 17:28 Rispondi

      Grazie Gigi,
      sono contenta ti sia piaciuto. È un piacere scoprire e raccontare queste vicende. Se hai qualche curiosità o vuoi conoscere altri episodi interessanti su qualche scultore in particolare scrivilo pure qui nei commenti. Da aneddoto nasce aneddoto! Grazie! Buona lettura

Inserisci un commento
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *