LE TECNICHE DI LAVORAZIONE, LA STORIA DEGLI ATTREZZI E L’USO CHE SE NE È FATTO NEL TEMPO | Arte2000
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LE TECNICHE DI LAVORAZIONE, LA STORIA DEGLI ATTREZZI E L’USO CHE SE NE È FATTO NEL TEMPO

I marmi dall’Istria a Venezia.

Io sono di origine istriana e la mia famiglia era proprietaria di cave in quella terra stupenda che chiude l’arco alpino con una distesa di colline senza fine. Nella zona, bagnata dal fiume Quieto, c’erano le nostre cave di epoca già romana che ora non esistono più un po’ per l’incuria di chi ci è succeduto, ma anche per la mancanza di mezzi idonei a una coltivazione razionale. Fino alla metà degli anni settanta del secolo scorso, prima dell’avvento della tecnologia, dei mezzi meccanizzati specifici e del taglio con diamante sintetico, trasportare i blocchi che pesavano svariate decine di tonnellate fino ai luoghi di lavorazione era un’impresa molto faticosa.

Venezia è stata costruita per la maggior parte con pietre istriane soprattutto per due semplicissimi ma fondamentali motivi: il primo è che la Pietra d’Istria è una roccia resistentissima e compatta, anche la forza del mare fa fatica ad aver ragione di questa roccia calcarea dura, che si inabissa tra le scogliere della zona di Orsera, meravigliosa anche da scolpire, il secondo è che tra l’Istria e Venezia c’è solo mare e le navi erano l’orgoglio e il mezzo di trasporto principale della Serenissima. In molti territori della Serenissima, sono presenti ancor oggi opere in  Pietra d’Istria, soprattutto a Venezia.

Golfo di Venezia

Trasportare questi pesi via terra, oltre a essere molto più faticoso e oneroso, richiedeva anche un tempo considerevolmente più lungo per arrivare a destinazione.

Un carro trainato da due coppie di buoi e caricato con circa una tonnellata e mezza di marmo, impiegava 4 giorni per fare 50 miglia venete (misura di distanza sotto la Serenissima, circa 87 chilometri), mentre un Buzo (tipica nave da trasporto da cui derivò anche in seguito il famoso nome “Bucintoro per la nave da cerimonia del doge) poteva trasportare ca. 5 metri cubi di marmo, ovvero14 tonnellate in un giorno e mezzo di viaggio dall’Istria a Venezia per una distanza di 56 miglia (circa 100 chilometri) , carico e scarico compresi!

Il Bucintoro – Francesco Guardi

Se siete stati a Venezia avrete ben presente come è traboccante di marmi color grigio chiaro/roccia, svariate migliaia di tonnellate trasportate via mare splendidamente lavorate per i ricchissimi mercanti veneziani.

Ecco perché tutte le principali città dell’antichità costruite anche con molto marmo erano vicine al mare o a grandi corsi d’acqua.

L’uomo ha imparato nei secoli a sopportare la fatica necessaria, quella inutile è solo per gli stolti o per chi non ha mai faticato per uno scopo.

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